ERNIA DEL DISCO: COS’E’? COME NASCE? CHE SINTOMI LA CARATTERIZZANO?

ERNIA DEL DISCO: COS’E’? COME NASCE? CHE SINTOMI LA CARATTERIZZANO?

Estremamente importante è la conoscenza dell’anatomia di una vertebra e il suo rapporto articolare con la vertebra sovrastante o sottostante.

In breve: la porzione anteriore e più massiccia di una vertebra tipo è il corpo vertebrale, con una forma complessivamente cilindrica; l’arco posteriore ha invece forma simile ad un ferro di cavallo ed è formato da peduncoli, lamine, apofisi spinosa e due apofisi trasverse.

Ogni vertebra si articola con la sovrastante e la sottostante grazie alle apofisi articolari e al disco intervertebrale. Quest’ultimo è costituito da una parte centrale (nucleo polposo) e da una parte periferica (anulus fibroso). Il nucleo si trova rinchiuso all’interno dell’anulus fra i due corpi vertebrali, funge da “snodo” ed è soggetto a diverse forze compressive.

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COS’E’ UN’ERNIA DEL DISCO?

A partire dai 25 anni di età, le fibre dell’anulus fibroso cominciano a degenerare, si creano quindi delle fessurazioni tra le sue fibre, all’interno delle quali il nucleo, soggetto a delle forze compressive, può migrare e fuoriuscire.

L’ernia è quindi la fuoriuscita del nucleo polposo, attraverso delle fessurazioni dell’anulus, al di là delle limitanti somatiche e si distinguono in:

– Ernia intraspongiosa: ernia che alloggia all’interno della spongiosa (parte spugnosa e interna dell’osso) delle vertebre;

– Ernia radiale: ernia che “scivola” posteriormente, anteriormente o lateralmente. Queste ernie, a seconda di dove si trovino, possono essere

– unite al nucleo e contenute dal legamento longitudinale posteriore;

– “espulse” (perforano il legamento e possono migrare oppure rimanere bloccate sotto il legamento mentre le fibre dell’anulus si sono richiuse);

– migranti sotto-legamentose (ernia che scivola verso l’alto o verso il basso all’interno del legamento longitudinale posteriore).

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COME NASCE UN’ERNIA DEL DISCO?

Il meccanismo patogenetico dell’ernia del disco ha, come abbiamo già detto, una causa latente, un substrato patologico, causato dalla disidratazione conseguente all’età e a microtraumi ripetuti.

Altre concause, come ad esempio il sollevamento di un peso, agiscono in tre tempi:

1° – Flessione in avanti del tronco: il nucleo polposo viene “spremuto” posteriormente attraverso le fessure preesistenti dell’anulus;

2° – Con lo sforzo del sollevamento e il conseguente aumento della pressione sul disco, il nucleo viene violentemente spinto posteriormente fino a raggiungere il legamento longitudinale posteriore;

3° – Con il raddrizzamento del tronco si chiudono tutte le fessure dell’anulus attraverso le quali è passata la sostanza nucleare, che rimane intrappolata sotto il legamento longitudinale posteriore.

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SINTOMI

La massa erniaria può provocare una sintomatologia clinica quando si genera un conflitto con una radice di un nervo rachideo.

All’interno dei forami di coniugazione delle vertebre passano i nervi periferici, che fuoriescono dal midollo spinale e si proiettano in periferia, innervando muscoli, cute, articolazioni, tendini e tanti altri organi e tessuti. A questo livello un’ernia può fuoriuscire a tal punto da diminuire lo spazio di scorrimento, andando così a comprimere il nervo e la sua radice, generando una sintomatologia caratteristica ma diversamente localizzata a seconda della radice coinvolta.

Nel caso in cui siano compresse le radici nervose del nervo femorale (L2, L3, L4), ad esempio, si scatenerà una lombocruralgia. Nel caso in cui sia invece compressa una radice del nervo sciatico (L4, L5, S1, S2, S3) sì scatenerà una lombosciatalgia.

I sintomi sono neurologici periferici, in altre parole:

– alterazione della sensibilità: formicolii, perdita parziale o totale della sensibilità cutanea, dolori riferiti;

– disturbi motori: alterazione dei riflessi, paralisi periferica muscolare, debolezza, difficoltà nei movimenti.

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Dott. Simone Ciancarella Fkt.